venerdì 20 settembre 2013

Sono il figlio di Napoleone

Sono il figlio di Napoleone, il Re di Roma.
Mio padre è in esilio a Sant'Elena. Non posso avere contatti con lui, non posso scrivergli, nè posso avere sue notizie. Tutti mi dicono che è il peggior nemico dell'Austria, però non capisco perché il nonno lo ha fatto sposare con mia madre.
Mia madre poi, Maria Luisa sembrava tanto innamorata e invece mi dicono che a Parma non si comporta da donna sposata.
Sono il figlio di Napoleone, ma è come se mio padre non esistesse. Magari fosse morto me ne farei una ragione, invece è vivo trattato come un criminale. Lui che era imperatore.
Sic transit gloria mundi suole dire mio nonno, ma a me sembra che che quando pronuncia il nome di mio padre un brivido gli passi per la schiena.
Sono il figlio di Napoleone, ma a nessuno importa. Mi dicono che non sono Francese che sono Austriaco.
Mi sento un orfano, un senza patria, uno che è nato per sbaglio. A volte mi chiedo , meglio essere il figlio di un mugnaio o di un esattore delle tasse che figlio di Napoleone.
Sono Duca, re di Roma, ma non vorrei essere niente, vorrei un padre, un padre normale, ma il destino non vuole.
Mi sto convincendo di sognare di non essere il figlio di Napoleone, in fondo vivo a Vienna in una reggia austriaca, allevato da maestri austriaci, studio la storia d'Austria, la Francia non so nemmeno se esiste, ma non posso fare  a meno di pensare a mio padre. Lui è là in mezzo all'oceano, prigioniero dell'Inghilterra attorniato da un nugolo di fedelissimi e mi chiedo perché io non sono con lui, perché non posso ascoltare la sua voce, accarezzare la sua pelle, sentire il calore di un suo abbraccio.
Sono il figlio di Napoleone.

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