giovedì 26 settembre 2013

Giacomo Leopardi e la natura matrigna

Giacomo Leopardi, quello del colle dell'Infinito.


Sempre caro mi fu quest'ermo colle...

Chi nella sua vita non si è sentito simile al poeta di Recanati?
Chi non ha mai pensato all'inadeguatezza di questa vita,alla noia, all'angoscia che spesso proviamo?

Lui fu un poeta sublime ed ebbe il modo di esprimere quello che il suo cuore provava, noi oggi possiamo leggere, pensare al suo stato d'animo e confrontarlo col nostro.
Nulla di più, però. Noi siamo più sfortunati, tutto quello che abbiamo dentro non lo possiamo esprimere, o meglio lo possiamo fare, anche qui su questo blog, sapendo però che nessuno leggerà mai le nostre parole.

Sempre caro mi fu quest'ermo colle

Giacomo si poteva rifugiare sul colle solitario a pensare, recanati era ed è un piccolo borgo. Oggi ci è vietata anche questa consolazione. La vita scorre veloce: tram, metro, treno, bambini, mogli, soldi, bollette, tasse.

Pensare? Sì pensare, ma non alle passate stagioni, ma solo al futuro che vediamo sempre più fosco.

Ah come ti invidio Leopardi!

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